Abbiamo parlato di snack in tutti i modi possibili, anche in chiave horror, e ora che ormai Halloween è arrivato, è anche il momento del dulcis in fundo.
Per fare felici tutti i vostri ospiti o per concedervi un ulteriore peccato di gola, vi consigliamo la Devil’s Food Cake. O, per tradurre in italiano, la torta del diavolo. Ovviamente il nome è suggestivo, ma di diabolico dietro questo dolce c’è poco. Il nome si adatta sicuramente all’atmosfera horror di Halloween e il suo gusto è spaventosamente buono.
La torta del diavolo agli occhi di noi europei potrebbe ricordare una Sacher o una sette veli ma non ha nulla a che vedere con nessuna delle due. La ricetta è sostanzialmente quella di una red velvet, però senza il rosso. Pare che la devil’s cake, infatti, sia rimasta con il suo colore naturale, completamente al cioccolato, per contrastare la diffusione dei coloranti alimentari usati per la red velvet, molto meno salutari. Inizialmente, prima dell’avvento dei coloranti artificiali, si utilizzava la barbabietola.
Le ipotesi sul nome di questa torta sono tante. Proprio perché originariamente era rossa, si pensa che il nome derivi dal colore, che veniva associato al diavolo. La versione più diffusa, tuttavia, è legata alla sua bontà: la devil’s food cake è così buona che si scenderebbe a patti col diavolo pur di mangiarne una fetta o che si sarebbe disposti a commettere un peccato di gola e quindi andare all’inferno.
In qualunque caso, come succede con i dolci in genere, ogni scusa è buona per mangiarne una fetta. La caratteristica della devil’s cake è che è oltre a essere cioccolato con cioccolato e cioccolato e ancora cioccolato, è molto soffice. Chi vuole azzardare usa il frosting alla vaniglia o la farcisce a seconda dei propri gusti, la versione “pura” prevede base, farcitura e frosting al cacao. Per i meno esperti o per i più frettolosi, la modalità più diffusa negli USA è quella di usare il preparato Betty Crocker, per andare sul sicuro.
Foto via Flickr
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