Le fobie più strane legate al cibo

Tante paure per alcuni possono sembrare strane perché rare o insolite ma ne esistono tantissime e quando sono presenti mettono in seria difficoltà chi deve affrontarle.

C’è, per esempio, chi ha paura che un’oca lo stia osservando (anatidaephobia) o chi ha paura della neve (chionofobia) o dell’alba (eosofobia), ci sono poi paure più diffuse, come la claustrofobia (del chiuso), l’aracnofobia (dei ragni) o l’agorafobia (dei luoghi affollati). Ne sono state classificate circa 500, ma quando si parla di cibo, quante ne esistono? La prima di tutte si chiama cibofobia e, come è facilmente intuibile, è la paura del cibo. In questo articolo affrontiamo l’argomento con leggerezza ma alcune fobie rischiano di diventare molto limitanti, tuttavia si possono superare seguendo percorsi adeguati.

C’è chi soffre di angrofobia, che è la paura di avere fame. Se una persona, con l’intenzione di essere sempre sazia, decidesse di concedersi uno snack, ci auguriamo che non abbia per le mani un barattolo di burro di arachidi e che al contempo non scopra di soffrire di arachibutyrofobia, ovvero la paura che il burro di arachidi si attacchi al palato. L’alliumfobia è quella di chi ha paura dell’aglio e, presumibilmente, potrebbe essere molto diffusa tra i vampiri, ammesso che esistano!

C’è poi chi ha paura delle banane (bananafobia) e chi, ritrovandosi a tavola, tra le portate si augura di non vedere mai delle verdure perché ha la lachanofobia e tra le posate non vuole assolutamente trovare i cucchiai, perchè soffre di koutaliafobia. Mangiare potrebbe rivelarsi problematico per chi soffre di mageirocofobia, la paura di cucinare. A quel punto farà meglio a convertirsi al crudismo. C’è chi magari non ha paura di tutte le verdure ma solo di un ortaggio, il pomodoro. In quel caso si tratta di lycopersicofobia, mentre l’oenofobia colpisce chi è terrorizzato dai vini.