C’è un film che è uscito nel 2024, passato quasi in sordina, e che sta diventando un piccolo fenomeno. “Snack Shack” è considerato una commedia piuttosto sottovalutata, mentre è un divertente coming of age che ha riscosso molto successo tra i suoi (per ora pochi) spettatori, proprio per la capacità di suscitare nostalgia per quel periodo storico.
Ad apprezzarlo sono soprattutto i Millennials, ossia coloro che negli anni Novanta ci sono cresciuti. Ma cos’ha di speciale questo film? “Snack Shack” è il nome che solitamente hanno i chioschi di panini e derivati negli USA. Se vai negli USA e senti parlare di “food shack” o simili, sappi che si tratta appunto di un semplice chiosco in cui si vendono cibi. Che siano hot dog o gelati, solitamente si trovano nei parchi, fuori dagli stadi o in altre occasioni molto affollate, esattamente come succede qui.

Nella fattispecie, è il nome del chiosco della piscina da cui prendono vita le avventure dei protagonisti del film. A. J. e Moose sono due quattordicenni che vivono a Nebraska City, siamo nell’estate del 1991. Viene offerta loro l’opportunità di lavorare nel chiosco della piscina per guadagnare qualcosa durante i mesi estivi e i due decidono di prendere in gestione il chiosco investendo i loro risparmi con l’obiettivo di fare molti soldi. Una serie di eventi porterà i ragazzi a scontrarsi con l’autorità genitoriale, i soldi, scopriranno il sesso, l’amore e dovranno iniziare a fare i conti con il mondo degli adulti al quale si stanno affacciando. Scopriranno l’equilibrio precario tra la vita e la morte, sperimentando tutto ciò che il mondo ha da offrire loro. Insomma, “Snack Shack” è un film che riprende pienamente lo spirito adolescenziale e richiama gli anni Novanta, facendo leva sull’effetto nostalgia. A dirigerlo è stato Adam Carter Rehmeier, che in precedenza ha diretto anche un altro coming of age, anch’esso legato al mondo del cibo, intitolato “Dinner in America”.
Lo stesso regista è cresciuto a Nebraska City ed ha trascorso gli anni della sua adolescenza lavorando in un chiosco a bordo piscina. Riprendendo la sua esperienza in questo film semi-autobiografico, Rehmeier è riuscito a trasmettere in modo più spontaneo ed efficace le atmosfere e le sensazioni dell’epoca, coinvolgendo così gli spettatori che hanno apprezzato la leggerezza di “Snack Shack“, ma anche quel sottile filo di nostalgia che lo attraversa.

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