C’è una catena di pizzerie oggi diffusa in tutto il mondo che si chiama Pizza Hut e, soprattutto se hai viaggiato all’estero, ti sarà capitato di incontrarne una. La sua storia parte dal 1958, con due fratelli che hanno deciso di investire i loro pochi risparmi e che di certo allora non avrebbero pensato di avere decine di migliaia ristoranti sparsi in tutto il mondo.
Gli esordi
Dan e Frank Carney nel 1958 studiavano all’università statale di Wichita, in Kansas. Chiesero un prestito di 600$ alla madre per poter aprire una pizzeria (e oggi si può dire che l’investimento è stato più che azzeccato). In quegli anni la pizza stava iniziando ad acquisire sempre più popolarità (come ti abbiamo raccontato qui), perciò i fratelli Carney decisero di seguire la scia del successo. Non sapevano nulla di pizza, ma si affidarono ad un amico e partirono con un menu ridotto e prezzi molto accessibili. Il primo ristorante fu inaugurato il 31 maggio ’58 e per invogliare le persone ad avvicinarsi, i Carney offrirono pizze gratis a tutti. Il successo fu praticamente immediato, perché nel giro di un anno riuscirono ad aprire ben sei punti vendita, lanciando il franchising nel 1959. Già nel 1966, Pizza Hut aveva aperto 145 ristoranti negli USA, espandendosi anche all’estero dopo tre anni.
Il passaggio a PepsiCo
Pizza Hut attirò subito l’attenzione delle multinazionali e nel 1977 fu acquisito da PepsiCo. Successivamente la multinazionale ha creato uno spin-off con Taco Bell e KFC creando la Tricon Global Restaurants Inc., che dal 2022 si chiama Yum! Brands. Nel corso degli anni il marchio Pizza Hut si è distinto anche per l’innovazione: nel 1994 è stato tra i primi a sperimentare gli ordini via internet con PizzaNet. L’esperimento riguardò l’area di Santa Cruz e i clienti potevano usare il loro computer per ordinare la pizza a domicilio collegandosi al server centrale di PizzaHut in Kansas. Per l’epoca, si trattava di una soluzione rivoluzionaria.
Inoltre, ha lanciato vari format dei ristoranti, in modo da riuscire ad includere quanti più target possibili, dalle famiglie a chi preferisce l’asporto, incluse delle sperimentazioni ibride. La versione ristorante familiare è quella originaria, in alcune sedi di Pizza Hut però si possono trovare la formula buffet oppure all you can eat e oltre alla pizza si possono trovare altre portate, oppure i “pasta bar”. C’è la versione Express che offre dei menu limitati e più vicina alla formula fast dood ed è stata sperimentata anche la versione Pizza Hut Italian Bistro, con una serie di piatti ispirati alla cucina italiana che non erano mai stati proposti nei punti vendita.
All’inizio della storia di questo brand era stata creata anche la mascotte Pizza Pete, un uomo baffuto con indosso un grembiule, un fazzoletto al collo e un cappello. La sua presenza è durata solo per un breve periodo negli anni Settanta, di fatto Pizza Hut non ha una mascotte ufficiale.
Le specialità
Per rimanere a galla in un mondo in cui, col passare del tempo, la concorrenza si faceva sempre più agguerrita, Pizza Hut ha sempre agito in modo da distinguersi. Oltre all’ormai iconico tetto rosso dei ristoranti, il marketing ha fatto molta leva sulla rotazione dei menu, che venivano cambiati regolarmente ogni 6-8 settimane con l’introduzione di novità. Inoltre, ha introdotto piatti originali e che non si potevano trovare in altre catene, come la pan pizza (la pizza in padellino o in teglia, con il cornicione più alto rispetto a quella che conosciamo) e la Stuffed Crust Pizza, quella con il cornicione ripieno.
Una pizza-celebrità
Pizza Hut ha fatto la sua apparizione in “Ritorno al Futuro – parte II” nel 1989 con una versione futuristica della pizza, disidratata, pensata per il 2015. Il marchio ha sponsorizzato l’uscita del film, inoltre, offrendo i Solar Shades, degli occhiali da sole futuristici, a chiunque acquistasse pizza nei ristoranti Pizza Hut. Nel corso degli anni ci sono stati tanti incontri tra il brand e numerose personalità, tra cui uno spot in cui sono apparsi l’ex Presidente USA Donald Trump e l’ex moglie Ivana che ruotava proprio attorno al loro recente divorzio. Nello stesso anno anche Ringo Starr dei Beatles è apparso in uno spot di Pizza Hut e perfino l’ex Presidente russo Mikhail Gorbachev insieme alla nipote nel 1997 è apparso in uno spot.
E noi?
Domandona finale: dove trovo Pizza Hut in Italia? Da nessuna parte, l’Italia è uno dei pochi Paesi in cui non c’è nessun punto vendita della catena. I motivi sono ovvi: ci sarebbe troppa concorrenza e gli italiani, in fatto di pizza, sono molto molto esigenti. La risposta è ancora più ovvia se si pensa all’esperienza catastrofica di Domino’s, però se vuoi avere un assaggio del gusto della famosa Margherita di Pizza Hut, puoi provarlo in formato Lay’s sul nostro shop!
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